Dall’intramontabile Negroni al cosmopolita Mojito, i cocktail più bevuti al mondo raccontano storie di sapori, culture e tendenze che cambiano con il tempo. Alcuni resistono da decenni nei menu dei bar più cool, altri si fanno strada grazie ai social o a reinterpretazioni creative. Ma cosa rende un cocktail davvero iconico? E quali sono quelli che non passano mai di moda?
In questo articolo esploriamo i drink più amati, le loro varianti più curiose e tutto quello che c’è da sapere per scegliere il tuo prossimo preferito.
Quali sono i cocktail più famosi?
Ecco la classifica (non ufficiale, ma molto reale) dei cocktail più bevuti al mondo secondo bartender, bar menu internazionali e report del settore hospitality:
- Negroni – Secco, deciso, italiano. Gin, vermouth rosso e bitter. Una leggenda.
- Margarita – Tequila, triple sec, succo di lime. Salato, aspro, irresistibile.
- Mojito – Rum bianco, zucchero, lime, menta e soda. Fresco e cubano.
- Old Fashioned – Bourbon, zucchero, angostura, scorza d’arancia. Il re dei classici.
- Martini – Gin (o vodka) e vermouth dry. Eleganza liquida, con oliva o twist di limone.
- Daiquiri – Rum, lime, zucchero. Semplice e bilanciato.
- Cosmopolitan – Vodka, triple sec, lime e succo di mirtillo. Icona anni 2000.
- Whiskey Sour – Whiskey, succo di limone, zucchero e albume. Aspro e vellutato.
- Gin Tonic – Un evergreen. Versatile, aromatico, sempre attuale.
- Pina Colada – Rum, cocco, ananas. Tropici in un bicchiere.
Qual è il cocktail più richiesto al mondo?
Dipende dai gusti locali, ma globalmente il Negroni è tra i cocktail più richiesti, soprattutto in Europa. Negli Stati Uniti, invece, Old Fashioned e Margarita dominano da anni.
Nelle stagioni calde, il Mojito e il Gin Tonic esplodono letteralmente nei numeri.
Nei locali più attenti alla mixology, però, vincono spesso i twist: ad esempio, un Negroni con mezcal al posto del gin, o un Margarita affumicato.
Quali sono i migliori cocktail per un aperitivo?
L’aperitivo richiede equilibrio: serve qualcosa che stimoli il palato, ma non troppo alcolico.
Ecco i cocktail perfetti per l’aperitivo:
- Spritz Aperol o Campari: leggeri, frizzanti, arancioni.
- Americano: bitter, vermouth rosso e soda. La base del Negroni.
- French 75: gin, succo di limone e champagne. Fine ed elegante.
- Negroni Sbagliato: con prosecco al posto del gin – più morbido, meno alcolico.
- Hugo: prosecco, sciroppo di sambuco, menta. Più trendy che mai.
L’importante è che siano freschi, amari o fruttati, non troppo dolci.
Quali sono i tipi di cocktail?
I cocktail si possono suddividere in base a tecnica, struttura e intensità. Ecco le macro-categorie:
- Short drink: concentrati, serviti in bicchieri bassi (es. Negroni, Martini)
- Long drink: più leggeri e diluiti, spesso con ghiaccio e soda (es. Mojito, Gin Tonic)
- Frozen/blended: frullati con ghiaccio, spesso tropicali (es. Pina Colada)
- Sour: con base alcolica, succo di limone e zucchero (es. Daiquiri, Whiskey Sour)
Quali sono i cocktail pestati?
Qui si entra nel mondo della manualità. I cocktail pestati sono quelli in cui il barista “lavora” gli ingredienti freschi direttamente nel bicchiere. Il Mojito è l’esempio più celebre: lime e menta vengono schiacciati per liberare gli oli essenziali. Ma anche la Caipirinha e il Mint Julep giocano sullo stesso principio.
Sono cocktail vivi, che cambiano ad ogni sorso, ideali per chi ama le note vegetali e agrumate. I “pestati” usano, infatti, l’azione del muddler (pestello da bar) per estrarre aromi da ingredienti freschi. I più celebri:
- Mojito – lime e menta
- Caipirinha – lime e zucchero di canna
- Caipiroska – variante con vodka al posto della cachaça
- Mint Julep – menta fresca e bourbon
Sono perfetti per l’estate e per chi ama i sapori freschi e naturali.
Quali sono i migliori cocktail fruttati?
I cocktail fruttati sono perfetti per chi preferisce sapori dolci, freschi o esotici. I più amati:
- Sex on the Beach – vodka, succo di pesca, arancia e cranberry
- Mai Tai – rum scuro, lime, orzata, curaçao
- Tequila Sunrise – tequila, arancia, granatina
- Strawberry Daiquiri – versione frullata e dolce del Daiquiri
Ideali per chi non ama i sapori troppo secchi o amari.
Quali sono i cocktail più forti?
Per palati decisi e serate intense:
- Old Fashioned – tutto alcol, zero fronzoli
- Martini Dry – secco, elegante e letale
- Sazerac – whiskey, assenzio, zucchero, angostura
- Negroni – 100% spiriti, 0% analcolico
Spesso sono serviti lisci o con poco ghiaccio, per chi non ha paura dell’alcol puro.
Quali sono i cocktail che vanno di più nel 2025?
Nel 2025, le tendenze puntano su:
- Cocktail low alcol → Spritz creativi, vini fortificati, bitter leggeri
- Ingredienti botanici ed erbacei → gin aromatizzati, vermouth artigianali
- Fermentati e acidità naturali → kombucha, shrub, aceti da bere
- Cocktail analcolici → preparati come veri drink, con tecnica e bilanciamento
- Signature drinks → ogni locale ha il suo, come il “Negroni sbagliato al contrario” da KarmaCore 😉
Quali sono i cocktail italiani?
L’Italia è patria di cocktail iconici, tra tradizione e innovazione. I principali:
- Negroni – nato a Firenze
- Spritz – Veneto style
- Americano – base Campari
- Bellini – prosecco e pesca, da Venezia
- Garibaldi – Campari e succo d’arancia
- Cardinale – gin, vermouth dry e bitter
Tutti con base bitter/vermouth, perfetti per l’aperitivo italiano.
Quali sono gli alcolici più bevuti in Italia?
In cima alle preferenze degli italiani ci sono sempre vino e birra, protagonisti indiscussi della tavola. Ma quando si parla di distillati e liquori, la classifica cambia:
- Aperol/Campari – regine dell’aperitivo
- Amari digestivi – Fernet, Montenegro, Averna
- Gin – protagonista della mixology italiana
- Vermouth – finalmente riscoperto
- Grappa – soprattutto nel nord Italia
Il trend del 2025 è la riscoperta del Made in Italy, anche nei distillati.
Che differenza c’è tra un drink e un cocktail?
Nel linguaggio comune spesso si usano come sinonimi, ma tecnicamente:
- Cocktail = preparazione miscelata di più ingredienti (alcolici e non), con una struttura bilanciata (es. Negroni)
- Drink = qualsiasi bevanda, anche semplice (es. gin liscio, vino, birra)
Quindi: tutti i cocktail sono drink, ma non tutti i drink sono cocktail.
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